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Scintille
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VAL LA PENA CHE IL SOLE SI LEVI DAL MARE?
....Non c'è cosa più amara che l'alba di un giorno
in cui nulla accadrà. Non c'è cosa più amara
che l'inutilità. Pende stanca nel cielo
una stella verdognola, sorpresa dall'alba (...)
Val la pena che il sole si levi dal mare
e la lunga giornata cominci? Domani
tornerà alba tiepida con la diafana luce
e sarà come ieri e mai nulla accadrà.
L'uomo solo vorrebbe soltanto dormire.(...)
Lo steddazzu in Lavorare stanca, 1936 (C. Pavese)
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VIA CRUCIS AL COLOSSEO PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE BENEDETTO XVI - VENERDI SANTO 2008
MEDITAZIONI E PREGHIERE DI SUA EM. REV. CARD. JOSEPH ZE ZE-KIUN S.D.B. Vecovo di Hong Kong
SETTIMA STAZIONE: Gesù è caricato della croce.
Una riflesisone profonda sul valore salvifico della croce: «Ci sono atei coraggiosi che sono pronti a sacrificarsi per la rivoluzione - scrive Zen - sono pronti ad abbracciare la croce, ma senza Gesù.
Tra i cristiani vi sono atei di fatto che vogliono Gesù, ma senza la croce. Ora senza Gesù la croce è insopportabile e senza la croce non si può pretendere di essere con Gesù». Da qui, l'invito «Abbracciamo la croce e abbracciamo Gesù e con Gesù abbracciamo tutti i nostri fratelli sofferenti e perseguitati!».
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PREGHIERA DEL SANTO PADRE AI PIEDI DELLA VERGINE NELLA SANTA CASA
Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito
del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo
nella via della fede.
Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta
e fa’ fiorire la Parola in scelte di vera libertà.
Maria, parlaci di Gesù,
perché la freschezza della nostra fede
brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra,
come Tu hai fatto visitando Elisabetta
che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.
Maria, Vergine del Magnificat,
aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana,
spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli,
a fare solo quello che Gesù dirà.
Maria, poni il tuo sguardo sull'Agorà dei giovani,
perché sia il terreno fecondo della Chiesa italiana.
Prega perché Gesù, morto e risorto, rinasca in noi
e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.
Maria, Madonna di Loreto, porta del cielo,
aiutaci a levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui.
Annunciare a tutti il Suo amore.
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Santa Maria, Madre diDio,
conservami un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua sorgente.
Ottienimi un cuore semplice che non si ripieghi
ad assaporare le proprie tristezze;
un cuore magnanimo nel dolore,
facile alla compassione;
un cuore fedele e generoso
che non dimentichi alcun bene
e che non serbi rancore di alcun male.
Formatemi un cuore dolce e umile
che ami senza esigere di essere riamato,
contento di scomparire in altri cuori,
sacrificandosi davanti al Vostro Figlio Divino;
un cuore grande ed indomabile
sì che nessuna ingratitudine lo possa chiudere
e nessuna indifferenza lo possa stancare;
un cuore tormentato dalla Gioia di Gesù Cristo,
ferito dal Suo Amore
con una piaga che si rimargini solo in Cristo.
(P.De Grandmaison)
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Maria portatrice di Cristo
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Venerata nella parrocchia del
Sacro cuore di Gesù
Molinazzo di Cormano (MI)
Disegno di Fulvia Simonato
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La preghiera per la dedizione del popolo cinese alla Madonna
Oh Maria, Madre diDio, tu sei la nostra madre. Con pietà filiale, al tuo dolce e amoroso sacro cuore, noi affidiamo il nostro corpo e spirito, la nostra capacità, la nostra vita, le nostre parole e opere, tutto quello che abbiamo e tutto il popolo cinese.
Tu sei la madre dei sacerdoti e dei missionari, fa che predichino il vangelo con perseveranza e amore. Tu sei la madre dei laici, fa che le loro virtù crescano giorno dopo giorno. Tu sei la madre dei non cristiani, fa che escano dalle tenebre e ottengano la luce della fede.
Abbi pietà del popolo cinese, perchè sono salvati dal prezioso sangue del tuo figlio. Con la tua potente intercessione, fa che tornino al Sacro Cuore di Gesù, la sorgente della vita, e vadano dallo stesso pastore e alla stessa capanna.
Madre dei cristiani, prega per noi! Maria, Madre della grazia, prega per noi! Signora della Cina, prega per noi! Amen.
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Immagine di Nostra Signora della Cina in abito di Regina
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«Quando vedo che la difficoltà della situazione oltrepassa le mie forze, non ci penso e non cerco di analizzarle e approfondirle, ma mi rivolgo come una bambina al Cuore di Gesù e gli dico una sola parola: tu puoi tutto. E resto in silenzio, poichè so che Gesù stesso entra in causa e io, invece di tormentarmi, passo il tempo ad amarlo».
Santa Faustina Kowalska
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Un giorno Madre Teresa parlò con un seminarista.
Guardandolo con i suoi occhi limpidi e penetranti gli chiese: «Quante ore preghi al giorno?».
Il ragazzo rimase sorpreso da una simile domanda e provò a difendersi dicendo: «Madre, da lei mi aspettavo un richiamo alla carità, un invito ad amare di più i poveri. Perchè mi chiede quante ore prego?».
Madre Teresa gli prese le mani e le strinse tra le sue quasi per trasmettergli ciò che aveva nel cuore. Poi gli confidò: «Figlio mio, senza Dio siamo troppo poveri per poter aiutare i poveri! Ricordati: io sono soltanto una povera donna che prega; pregando, Dio mi mette il suo Amore nel cuore e così posso amare i poveri. Pregando!»
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L'educazione dei figli è impresa per adulti disposti a una dedizione che dimentica se stessa, ne sono capaci marito e moglie che si amano abbastanza da non dimenticare altrove l'affetto necessario.
Il bene dei vostri figli sarà quello che sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri. Basterà che sappiano amare il bene e guardarsi da male e che abbiano in orrore la menzogna. Non pretendete dunque di disegnare il loro futuro: siate sicuri soprattutto che vadano incontro al domani di slancio, anche quando sembrerà che si dimentichino di voi.
Non arrogatevi il diritto di prendere decisioni al loro posto, ma aiutateli a capire che decidere bisogna e non si spaventino se ciò che amano richiede fatica e fa qualche volta soffrire: è insopportabile una vita vissuta per niente.
Più che i vostri consigli li aiuterà la stima che loro hanno in loro stessi; più che da mille racomandazioni soffocanti saranno aiutati da gesti che videro in casa: gli affetti semplici, certi ed espressi con pudore, la stima vicendevole, il senso di misura, il dominio delle passioni, il gusto delle cose belle e l'arte, la forza anche di sorridere.
E tutti i discorsi sulla carità non mi insegneranno più del gesto di mia madre che fa posto in casa per un affamato; e non trovo gesto migliore per dire la fierezza di essere un uomo di quando mio padre si fece avanti a prendere difesa di un uomo ingiustamente accusato.
I vostri figli abitino la vostra casa con quel sano trovarsi bene che mette a tuo agio e ti incoraggia anche a uscire di casa, perchè ti mette dentro la fiducia in Dio e il gusto di vivere bene.
(Sant'Ambrogio, Vescovo di Milano, IV sec. d.C.)
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Mia giovinezza
Non t'ho perduta. Sei rimasta, in fondo
all'essere. Sei tu, ma un'altra sei:
senza fronda né fior, senza il lucente
riso che avevi al tempo che non torna,
senza quel canto. Un'altra sei, più bella.
Ami, e non pensi essere amata: ad ogni
fiore che sboccia o frutto che rosseggia
o pargolo che nasce, al Dio dei campi
e delle stirpi rendi grazie in cuore.
Anno per anno, entro di te, mutasti
volto e sostanza. Ogni dolor più salda
ti rese: ad ogni traccia del passaggio
dei giorni, una tua linfa occulta e verde
opponesti a riparo. Or guardi al Lume
che non inganna: nel suo specchio miri
la durabile vita. E sei rimasta
come un'età che non ha nome: umana
fra le umane miserie, e pur vivente
di Dio soltanto e solo in Lui felice.
O giovinezza senza tempo, o sempre
rinnovata speranza, io ti commetto
a color che verranno: - infin che in terra
torni a fiorir la primavera, e in cielo
nascan le stelle quand'è spento il sole.
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Ada Negri
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In ricordo di Mario Luzi
«Vorrei arrivare al varco con pochi, essenziali bagagli,
liberato dai molti inutili,
di cui l'epoca tragica e fatua
ci ha sovraccaricato....
E vorrei passare questa soglia
sostenuto da poche,
sostanziali acquisizioni
e da immagini irrevocabili per intensità e bellezza
che sono rimaste
come retaggio.
Occore una specie di rogo purificatorio
del vaniloquio
cui ci siamo abbandonati
e del quale ci siamo compiaciuti.
Il bulbo della speranza,
ora occulto sotto il suolo
ingombro di macerie
non muoia,
in attesa di fiorire alla prima primavera».
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Le due grazie che il Signore dona sono: la tristezza e la stanchezza.
La tristezza perchè mi obbliga alla memoria, e la stanchezza perchè mi obbliga alla ragione, perchè faccio le cose.
Fa' o Dio, che una positività totale guidi il mio Animo, in qualsiasi condizione mi trovi, qualunque rimorso abbia, qualunque ingiustizia senta pesare su di me, qualunque oscurità mi circondi, qualunque inimicizia, qualunque morte mi assalga, perchè Tu, che hai fatto tutti gli esseri, sei per il bene.
Tu sei l'ipotesi positiva di tutto ciò che io vivo.
Mons. Luigi Giussani
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Il miracolo della vedova di Nain - Minniti
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«Quando un popolo divorato dalla sete di libertà si trova ad aver coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade che i governanti pronti ad esaudir le richieste dei sempre più esigenti sudditi vengano chiamati despoti. Accade che chi si dimostra disciplinato venga dipinto come un uomo senza carattere, un servo. Accade che il padre impaurito finisca col trattare i figli come suoi pari e non è più rispettato, che il maestro non osi rimproverare gli scolari e che questi si faccian beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti dei vecchi e per non sembrar troppo severi i vecchi li accontentino. In tale clima di libertà, e in nome della medesima, non v'è più rispetto e riguardo per nessuno. E in mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia».
PLATONE dall’ottavo libro di Repubblica
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Adesso, sono in mezzo ai vivi come il ramo nudo il cui secco rumore fa paura al vento della sera. Ma il mio cuore è gioioso come il nido che ricorda e come la terra che spera sotto la neve. Perché so che tutto è dove deve essere e va dove deve andare: al luogo assegnato da una sapienza che (il Cielo ne sia lodato!) non è la nostra.
OSCAR V. MILOSZ «Miguel Mañara»
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Se non fossi tuo, mio Cristo,
mi sentirei creatura finita.
Sono nato e mi sento dissolvere.
Mangio, dormo, riposo e cammino,
mi ammalo e guarisco,
mi assalgono senza numero brame
e tormenti, godo del sole
e di quanto la terra fruttifica.
Poi io muoio e la carne diventa polvere
come quella degli animali
che non hanno peccati.
Ma io cosa ho piu' di loro? Nulla,
se non Dio. Se non fossi tuo,
Cristo mio, mi sentirei creatura finita.
Preghiera di San Gregorio Nazianzeno
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CONSACRAZIONE AL CUORE DI CRISTO RE DELL'UNIVERSO
Gesù, mio signore e mio re, che ti sei degnato di versare il tuo sangue per la mia salvezza Guida i miei passi verso di te che sei la mia vita, la verità e la vita.
Dammi un'intelligenza assetata diverità, un braccio forte per difenderla, un cuore coraggioso per testimoniarla.
Offro a te tutto me stesso, lo studio e il gioco, le parole e il silenzio, il pianto e la gioia, seguendo la compagnia che tu mi hai dato come segno della tua presenza perchè la mia vita si compia e il mondo ti riconosca.
Maria , regina dei Santi sostieni la mia preghiera.
AMEN
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L'EUROPA O E' CRISTIANA O NON E' EUROPA
La fede cristiana ha plasmato la cultura dell'Europa facendo un tutt'uno con la sua storia e, nonostante la dolorosa divisione tra Oriente ed Occidente, il cristianesimo è diventato "la religione degli Europei stessi"...
Questo patrimonio non può essere disperso. Anzi la nuova Europa va aiutata "a costruire se stessa rivitalizzando le radici cristiane che l'hanno originata"
(Giovanni Paolo II, Angelus del 20 luglio 2003)
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L'EUROPA O E' CRISTIANA O NON E' EUROPA
Oltre che "un luogo geografico", l'Europa è "un concetto prevalentemente culturale e storico", caratterizzatosi come Continente grazie alla forza unificante del cristianesimo, che ha saputo integrare tra loro popoli e culture.
(Giovanni Paolo II, Angelus del 17 agosto 2003)
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L'EUROPA O E' CRISTIANA O NON E' EUROPA
" La Buona Novella " è stata e continua ad essere sorgente di vita per l'Europa. Se è vero che il Cristianesimo non è riducibile ad una cultura particolare, ma dialoga con ciascuna per orintarle tutte ad esprimere il meglio di sè in ogni campo del sapere e dell'agire umano, per l'Europa la principale garanzia del suo futuro. Potrebbe un albero senza radici vivere e svilupparsi? Europa, non dimentica la tua storia!"
(Giovanni Paolo II, promulgazione dell' Esortazione Apostolica Post-Sinodale "Ecclesia in Europa"primi vespri della Solennitàdei Santi Pietro e Paolo,2003)
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Dagli scritti di Bartolo Longo
“Io non uscirò da questa terra di Pompei senza aver propagato il tuo Rosario”
“…- Chi propaga il Rosario è salvo! –
Questo pensiero fu come un baleno
Che rompe il buio di una notte tempestosa.
Satana, che mi teneva avvinto come sua preda,
intravide la sua sconfitta
e più mi costringeva nelle sue spire infernali.
Era l’ultima lotta, disperata lotta. Con l’audacia
della disperazione, sollevai la faccia
e le mani al Cielo, e rivolto alla Vergine celeste:
- Se è vero – gridai, - che Tu hai promesso
a san Domenico, che chi propaga il Rosario
si salva; io mi salverò, perché non uscirò
da questa terra di Pompei senza aver qui
propagato il tuo Rosario.
Niuno rispose: silenzio di tomba mi avvolgeva
dintorno. Ma da una calma che repentinamente
successe alla tempesta nell’animo mio,
inferii che forse quel grido
di ambascia sarebbe un giorno esaudito.
Una lontana eco di campana giunse
Ai miei orecchi, e mi scosse: sonava l’Angelus
del mezzodì. Mi prostrai e articolai la prece
Che in quell’ora un mondo di fedeli volge
a Maria. Quando mi levai in piedi, mi accorsi
che sulle guance era corsa una lacrima.
La risposta del cielo non fu tarda….”
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“Sul Santuario l’affetto del Sommo Capo di tutta la Cristianità”
“…Chi avrebbe creduto possibile che
quella vecchia tela, pagata più di tre lire,
e che faceva allora il suo ingresso in Pompei
sopra un carro di letame, era nei disegni
della Provvidenza ordinata ad istrumento
di salvezza di innumerevoli anime?
E che sarebbe diventata così preziosa,
da essere incoronata
di fulgidissimi brillanti e di rare gemme?
E poco appresso sarebbe sollevata sopra
Un ricchissimo trono
In un tempio monumentale
Eretto apposta per essa? E che avrebbe
Chiamato ai suoi piedi non solo i poveri contadini
di Pompei a recitare il Rosario,
ma una folla di adoratori
e di pellegrini di tutte le nazioni,
divenendo ad un’ora centro di religione, di civiltà,
di gloria? E che avrebbe attirato l’attenzione
e l’affetto del sommo Capo di tutta la Cristianità
da sospingerlo a dichiarare suo il santuario
di Pompei, rendendolo Pontificio sotto l’immediata
giurisdizione del Successore di Pietro?....”
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Ascolta, figlio mio, i precetti del maestro, piega l'orecchio del tuo cuore, accogli con docilità e metti concretamente in pratica gli ammonimenti che ti vengono da un padre pieno di comprensione; cosicché tu possa per la fatica dell'obbedienza tornare a colui dal quale ti eri allontanato per l'inerzia della disobbedienza. Queste mie parole si rivolgono a te, che deciso a rinunziare alle tue volontà per prestare servizio sotto il vero re, il Cristo Signore, sei disposto a brandire le armi dell'obbedienza, invincibili e gloriose sopra tutte.
Per prima cosa, quando tu incominci a fare una qualsiasi opera buona chiedi, insistendo molto nella preghiera, che sia egli stesso a portarla a termine.
(Dal prologo alla Regola di San Benedetto)
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Tardi t'ho amato, o bellezza così antica e così nuova, tardi t'ho amato!
Ed ecco, tu eri dentro ed io fuori, e qui fuori ti cercavo, e sopra le tue formose creature io deforme mi gettavo famelico. Tu eri con me e io ero con te. Mi tenevano lontano da te le cose che nemmeno sarebbero se non fossero in te. Mi chiamasti e il tuo grido infranse la mia sordità, balenasti e il tuo splendore fugò la mia cecità, spandesti le tue fragranze e io trassi il respiro anelando a te, ti gustai e ancora di te ho fame e sete, mi toccasti ed io subito arsi dal desiderio della tua pace.
(Dal Cap. XXVII del Libro X de Le Confessioni di Sant'Agostino)
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"Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
umile ed alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo Fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo nell'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face
di caritate; e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disianza vuol volar sanz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi dimanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.
(Dante, Canto XXXIII del Paradiso)
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